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Reading the movie #33 Storia di una ladra di libri

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Reading the movie (leggendo il film) è una rubrica ideata da me che vuole intrecciare due mie grandi passioni, cinema e lettura. Adoro leggere i libri da cui sono tratti i film che mi hanno emozionato e mi piace anche fare il contrario, leggere il libro prima che esca il film al cinema. Da qui nasce questa rubrica per presentarvi trame e trailer di film nuovi e vecchi che mi hanno colpito e appassionato.

Buon pomeriggio lettori! Oggi son qui perché vorrei parlarvi del film Storia di una ladra di libri, tratto dall'omonimo romanzo di Markus Zusak (recensione) uscito nelle nostre sale lo scorso anno e approdato di recente su Sky. Ho deciso di guardarlo, più per curiosità che perché mi aspettassi qualcosa, dunque vi lascio il mio parere.

About the book
Titolo: Storia di una ladra di libri
Autore: Markus Zusak
Editore: Frassinelli
Pagine: 462

Trama:È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri"è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.


About the movie
Genere: Drammatico
Regia: Brian Percival
Cast: Sophie Nélisse (Liesel Meminger), Geoffrey Rush (Hans Hubermann), Emily Watson (Rosa Hubermann), Ben Schnetzer (Max Vandenburg), Nico Liersch (Rudy Steiner), Kirsten Block (Frau Heinrich)


Anche questa volta, prima che vi dica cosa penso del film, ho da fare una piccola premessa. Se mi seguite già da un po' vi ricorderete che, proprio nel periodo in cui il film è uscito nelle sale, ho deciso di leggere il libro e purtroppo non mi è proprio piaciuto. Ho fatto fatica a finirlo, mi ha annoiato parecchio e oltre ad averlo trovato inconsistente, non ho per niente apprezzo il finale. Proprio per questi motivi alla fine, non sono andata al cinema a vedere il film. Qualche giorno fa, più o meno in occasione del giorno della memoria, Sky lo ha trasmesso in tv e così ho deciso di approfittarne e di togliermi lo sfizio.

Devo dire che non avevo particolari aspettative e ho fatto bene a non farmene. Il film segue esattamente in libro in ogni suo dettaglio. Non ci sono scene in più o trovate geniali, niente del genere. Un vero peccato a mio parere. Lo so che magari vi sembrerà una contraddizione in quanto in genere sono più per i film che restano fedeli ai libri,
ma non essendomi piaciuto il libro, non mi sarebbe dispiaciuto se avessero in qualche modo cercato di "correggere" la sceneggiatura per il film, se così si può dire.
Non ho particolari commenti da fare sul cast, perché penso che ognuno abbia svolto il suo lavoro a dovere. Comunque, analizzando invece la storia nel dettaglio mi sono soffermata a pensare al perché film e libro non mi sono piaciuti e alla fine sono riuscita a trovare una risposta. Non mi sono piaciuti perché secondo il mio personalissimo parere sono entrambi costruiti e forzati. Ho avuto la brutta impressione che l'autore abbia cercato a tutti i costi un modo per commuovere, per angosciare e alla fine diciamocelo, non è difficile ambientare una storia in quel periodo storico e trovare un pretesto qualsiasi per raggiungere lo scopo, no?Povera Liesel, la mamma l'ha abbandonata, il fratellino è morto, la sua nuova famiglia è povera e non è iscritta al partito, non ha libri da leggere, ma ha tanta voglia di imparare. I genitori adottivi poi l'hanno presa solo per avere qualche soldo in più. Già viene l'angoscia solo a pensarci. Povera famiglia Hubermann, ad Hans è stata salvata la vita da un soldato ebreo e adesso gli tocca nascondere il figlio in cantina perché è in debito. Tanto per essere originali. Povero ebreo nascosto nella cantina degli Hubermann, tanto malato e costretto a stare al freddo e per cosa? Perché sei ebreo, come se ci fosse da farsene una colpa. E bla bla bla così via.
Potrei continuare in eterno. Pensate che sia cinica? Che abbia il cuore di pietra? No, questo è solo il modo in cui ho percepito la trama. Non mi è proprio arrivata e finalmente ho capito perché. L'ho trovata davvero troppo forzata per i miei gusti e si sa, il troppo storpia.

A confermare e supportare la mia teoria del "devo commuovere per forza approfittandomi di eventi storici terribilmente crudeli" c'è il finale. Attenzione spoiler!Per leggere il testo nascosto, vi basta evidenziarlo col mouse.Vi sconsiglio di farlo se ancora non avete letto il libro oppure guardato il film.Il finale. C'è qualcosa da dire a riguardo? Una bombardamento a caso e passa la paura. Ma ovviamente tutti muoiono, tranne l'ebreo che era andato via per caso qualche settimana prima e tranne Liesel. No, lei doveva rimanere in vita. Lo spettatore doveva essere costretto a guardarla piangere sui cadaveri dei suoi cari. Rudy ancora morente incluso. Complimenti Zusak, originalissimo. Piacevole quanto un calcio negli stinchi. Ma il buon gusto? Davvero c'era bisogno di ricorrere a uno stratagemma del genere pur di commuovere e intristire?
E va beh, sono senza parole davvero. Non credo di avere niente da aggiungere. Sono convinta che senz'altro libro e film saranno piaciuti a chi non si è fermato a rifletterci sopra e a cercare il pelo nell'uovo, ma per me rimangono una delusione in tutto e per tutto. Ditemi voi se mi sbaglio comunque a conti fatti.


Voi avete già visto il film? Se sì, cosa ne pensate? Se no, avete in programma di vederlo? Vi lascio al trailer e come al solito attendo i vostri commenti e le vostre opinioni!


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