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Reading the movie #42 La luce sugli oceani

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Reading the movie è una rubrica ideata da me per parlare di due mie grandi passioni che ogni tanto si incrociano: cinema e lettura. Adoro leggere i libri da cui sono tratti i film che mi hanno emozionato e mi piace anche fare il contrario, leggere i libri prima che ne escano le trasposizioni al cinema. Da qui nasce questo spazio in cui poterne parlare insieme a voi.

Buongiorno lettori e buon inizio settimana! Sono proprio contenta di aver trovato il tempo per rispolverare questa cara vecchia rubrica che, lo sapete, per me è sempre stata un must. Oggi vi parlerò della mia - purtroppo - deludente esperienza con la trasposizione cinematografica del romanzo La luce sugli oceani di M.L. Stedman.

About the book
Titolo: La luce sugli oceani
Autore: M. L. Stedman
Editore: Garzanti
Pagine: 370
Trama:Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull'isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d'improvviso la quiete dell'alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l'oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d'attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell'ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro. Perché sulla terraferma, tra la civiltà, c'è una donna che spera ancora. Una donna infelice, ma determinata. Questa è una storia che esplora ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e come spesso sembrino la stessa cosa. Questo è il romanzo di una madre e di un padre e della loro figlia segreta. Questo è il punto in cui amore e colpa si incontrano, e non vi lasceranno più.


About the movie
Genere: Drammatico
Regia: Stephen Sommers
Cast:Michael Fassbender (Tom Sherbourne), Alicia Vikander (Isabel Graysmark Sherbourne), Rachel Weisz (Hannah Roennfeldt), Caren Pistorius & Florence Clery (Lucy-Grace Rutherford)
Come al solito, fare qualche premessa è doveroso. Punto uno: avevo il romanzo in wishlist da un'eternità, ricordavo a grandi linee la trama e quando ho saputo che c'era un film all'orizzonte ne ero entusiasta. È stato per questo che, senza nemmeno guardare un trailer né niente, ho deciso di andare al cinema così, quasi come ad un appuntamento al buio, sulla fiducia di ciò che pensavo questo film potesse essere. Poi diciamocelo, Michael Fassbender mi piace molto, dunque mi sentivo in una botte di ferro. Beata illusione. Punto secondo: c'è da dire che circa un mesetto fa ero tentata di comprare il romanzo, poi però ho letto l'estratto su Amazon come è mio solito fare e ho deciso di lasciar perdere. C'era qualcosa che non mi convinceva. In pratica diciamo dunque
che il mio istinto un misero tentativo di salvarmi l'ha anche fatto, però ha indubbiamente fallito.

Per chi non conoscesse né libro né film, vi riassumo la trama in poche righe. Si è da poco conclusa la prima guerra mondiale e c'è questa coppia innamoratissima che vive in un faro. Tom e Isabel desiderano ardentemente avere dei bambini, purtroppo però Isabel ha qualcosa che non va, perché non riesce a portare a termine la gravidanza, né la prima, né la seconda volta. Il giorno seguente al secondo aborto, capita però qualcosa di inaspettato. Dall'oceano arriva una barca e a bordo ci sono un uomo morto e una bambina di pochi mesi. Tom vuole segnalare, come di suo dovere, l'accaduto, ma Isabel lo convince a non farlo e lo spinge a mentire di fronte a tutti e di dire che la bambina in realtà l'ha partorita lei.
Peccato che, nel paese sperduto da dove viene la stessa Isabel, ci sia una madre col cuore spezzato per la perdita della sua bimba e del marito, dispersi in mare.

Premessa interessante, non trovate? In teoria sì, in pratica... be' in pratica è tutt'altra storia. Seppur fossi consapevole che il film che stavo andando a vedere era etichettato comedrammaticonon ero psicologicamente pronta a trovarmi di fronte a così tanta, tanta, ma tanta angoscia. Di solito, non so voi, ma i drammatici che piacciono a me sono quelli che sì, sono tristi, ma magari finiscono bene. O magari, anche se finiscono male e nel mezzo accadono cose orribili e tristi, alla fine un po' di speranza in qualche modo te la lasciano. Insomma, penso che in questo tipo di film ci debba essere uno scambio alla pari. Io spettatore, decido che va bene se mi dai uno schiaffo, un pugno, una spinta, poi però, pretendo anche una carezza, un abbraccio, un bacio, anche solo un sorriso. Questa poi ovviamente è la mia personalissima opinione e penso sia di fatti parecchio soggettiva la cosa, ma ci tenevo comunque a spiegarvi il mio punto di vista.

Tutto questo per dirvi che, purtroppo, secondo me,La luce sugli oceanidi luce non ne ha nemmeno un po', ma neanche alla lontana. È buio dall'inizio alla fine. Persino la prima parte, quella in cui Tom e Isabel si innamorano e decidono di sposarsi, che dovrebbe essere quellafelice, è triste, buia, pesante. In pratica sono poco più di due ore di angoscia. Succede una cosa bella? Angoscia. Succede una cosa brutta? Angoscia. Vengono inquadrati anche solo semplicemente il faro e l'oceano? Indovinate. Angoscia! E per quanto Fassbender e la Vikander possano essere stati bravi e possano aver regalato interpretazioni magistrali e reso il dolore alla perfezione, per me semplicemente è no. Sono uscita dal cinema con l'angoscia nel cuore e non è così che mi voglio sentire quando finisco di guardare un film. Oppure, se proprio devo sentirmi così, pretendo che sia una di quelle tristezze un po' dolci e un po' amare, che comunque un senso ce l'hanno. Insomma, per quanto mi riguarda è stata una delusione a tutto tondo. Non so se ci siano differenze tra il film e il romanzo, so solo che però non è per niente mia intenzione leggerlo, non dopo questa batosta.


Voi avete letto il libro o visto il film? Se sì, cosa ne pensate? Se no, avete in programma di fare una delle due cose? Nella vivida speranza di non essere l'unica aliena a pensarla in questo modo, resto in attesa dei vostri commenti. Alla prossima!



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