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Recensione "Un altro mondo" di Jo Walton

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Buona sera lettori! Sono arrivata sana e salva a destinazione e dunque da brava blogger eccomi qui a recuperare questa recensione che rimando già da qualche giorno. Ultimamente non avendo molto tempo libero, ho letto un po' meno, ma penso dopo le feste tornerà tutto alla normalità. Comunque oggi voglio parlarvi di Un altro mondo di Jo Walton. Avevo aspettative abbastanza alte a riguardo e sono rimasta un po' delusa. Purtroppo non è scattata la scintilla.



Un altro mondo
di Jo Walton
Titolo originale: Among others
Editore: Gargoyle
Prezzo: 18,00 €
Pagine: 334

Trama:Allevata da una madre mezza matta che si diletta di magia, Morwenna Phelps trova rifugio in due mondi: tra gli spiriti che dimorano nei siti industriali abbandonati, nella sua città natale in Galles, e nei romanzi di fantascienza, suoi fedeli compagni, grazie ai quali la sua mente viaggia libera. Quando sua madre proverà a corrompere quegli spiriti per fini oscuri, la ragazza sarà costretta a confrontarsi con lei in una battaglia magica, che ucciderà la sua gemella e lascerà lei menomata. Fuggita in Inghilterra dal padre che conosce appena, Morwenna finisce in un collegio, dove, emarginata e sola, comincerà a dedicarsi alla magia a sua volta, in cerca di una cerchia di amici a lei più affini. Ma la sua magia attirerà anche l’attenzione della madre, trascinandola verso una resa dei conti che non può più essere rimandata… Sorprendente, insolito e irresistibile, Un altro mondo è allo stesso tempo la storia di una ragazza che lotta per fuggire da un’infanzia difficile, un eccezionale diario dei primi incontri con i grandi romanzi del fantasy e della fantascienza moderni, e infine l’avvincente cronaca della fuga da un antico incantesimo.



Recensione
Morwenna è una ragazza adolescente, ma non una delle tante. Dedica sempre alla lettura tutto il tempo libero che ha ed è in particolare appassionata di fantascienza. La sua vita però, non è affatto semplice e spensierata. Dopo uno scontro con la madre e la perdita della sorella gemella, si trasferisce lontano dalla sua città, a vivere dal padre che non ha mai conosciuto.
Inutile che vi sveli di più sulla trama perché effettivamente non c'è molto più di questo da dire e la quarta di copertina purtroppo rivela già quasi tutto quello che c'è da sapere e che nel libro invece si scopre solo poco a poco.

Cosa è che non mi ha convinta di questo romanzo? Beh essenzialmente due cose. Numero uno: il libro viene presentato come un fantasy. Ci viene detto fin da subito che la protagonista è una strega e che vede delle fate, ma la magia ha un ruolo assolutamente marginale. Per farla breve, questo non è un fantasy. Personalmente lo considero un romanzo di formazione. Mi aspettavo di trovarmi di fronte a qualcosa di magico, di speciale, ma così non è stato. Di magia si parla poco e niente e in modo confusionario. Capisco che l'autrice non volesse dare regole al mondo che ha creato, ma il caos secondo me non è di certo la soluzione. Non per me almeno.
Numero due: la troppa attenzione dedicata ai libri. Sì, lo so, vi sembrerà strano detto da una lettrice e spesso adoro quando nei romanzi ci sono accenni ad altri libri, ma in questo libro non sono riuscita ad apprezzare la cosa. A casa mia si dice "il troppo storpia" e non potrei usare parole migliori. Durante tutta la lettura, la narrazione è per la gran parte del tempo dedicata alle letture della protagonista."Ho letto questo, l'ho trovato meglio di quello, ma non meglio di quello""ho ordinato questo in biblioteca, comprato quello in libreria, riletto quell'altro" eccetera. Il problema è che a me la fantascienza non fa impazzire. La maggior parte dei titoli che erano elencati, non li ho mai nemmeno sentiti nominare e dover leggere le continue impressioni della protagonista riguardo a un mucchio di libri di cui francamente non mi importa, mi ha portato ad annoiarmi più volte.

Un'altra cosa che non ho apprezzato è stata l'inconsistenza della trama. Per tutto il libro sappiamo cosa è successo alla protagonista, ma non ci viene chiarito perché e non le succede molto altro. Di solito - sarò banale, ma così mi hanno insegnato e così è la maggior parte delle volte - i romanzi dovrebbero seguire uno schema del genere: situazione iniziale, complicazione degli eventi, risoluzione. Questo libro invece non segue affatto questo schema, né schemi di altro tipo. Non c'è stata nessuna complicazione degli eventi, se non in una scena nelle ultime pagine. La complicazione e la risoluzione si può dire che ci siano state, ma prima dell'inizio effettivo della storia.

Comunque, devo dire che questo romanzo vanta anche un grande aspetto positivo: lo stile dell'autrice. Anche se per la maggior parte del tempo come vi accennavo, non succedeva nulla e si parlava di libri e libri e libri, la lettura è risultata comunque molto scorrevole. I momenti di noia potevano essere tantissimi, ma tutto sommato sono stati pochi. Mi è piaciuto il modo di scrivere della Walton, molto. Però non c'è niente da fare, mi aspettavo di più. Avrei voluto dare tre stelline, ma col senno di poi ho abbassato il voto. In conclusione un romanzo scritto davvero bene, ma inconsistente e che mi ha lasciato molto poco se non un gran senso di insoddisfazione.

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