Quantcast
Channel: Reading is Believing ♥
Viewing all articles
Browse latest Browse all 771

Recensione "La memoria dell'acqua" di Emmi Itaranta

$
0
0
Buongiorno e buon inizio settimana miei carissimi lettori! Come state? Io sono sempre alle prese con il corso e con impegni vari e la lettura purtroppo ne sta un po' risentendo. Oggi comunque, dato che me l'avete chiesto in tanti, ci tenevo a lasciarvi il mio parere riguardo a La memoria dell'acqua di Emmi Itaranta. Vi chiedo scusa in anticipo per la recensione che è venuta fuori un po' più lunghetta del solito, spero di non annoiarvi!



La memoria dell'acqua
Emmi Itaranta
Editore Frassinelli ● Pagine 280
Rilegato 16,00 € ● Brossura N/D ● Ebook 9,99 €

Trama:Ci sono segreti che vanno trasmessi di generazione in generazione, come una ricchezza. Questo romanzo comincia così, con un antico segreto che un padre consegna nella mani della figlia diciassettenne. Noria è nata in una famiglia di maestri del tè, e sa che è giunto il momento di apprenderne i riti e le tradizioni. Sa anche che nel mondo in cui l'umanità si è costretta a vivere un futuro non lontano in cui la terra non è che un arido paesaggio bruciato dal sole - il segreto che la sua famiglia custodisce è ancora più prezioso. Perché solo i maestri del tè conoscono l'ubicazione di sorgenti segrete d'acqua, un bene ormai ridottissimo. Sorgenti sconosciute perfino al regime del Nuovo Qian, che domina l'Unione Scandinava e ne amministra con la violenza le poche risorse rimaste. Ma i segreti, specie in un mondo disperato, non restano tali a lungo. E Noria, dopo la morte del padre, quando ormai il regime sospetta di lei e dei suoi, si troverà costretta a scegliere se conservare quel segreto, o tradire la sua famiglia e perdere tutto ciò che le generazioni passate le hanno trasmesso.



Recensione
Nel lontano futuro in cui abita Noria, la siccità e il caldo hanno preso il sopravvento e l'acqua è un bene prezioso che viene concesso ai cittadini dal governo secondo razioni prestabilite e proporzionate, che a stento però soddisfano il fabbisogno dei cittadini. Noria personalmente, non ha mai dovuto preoccuparsi per l'acqua, perché a casa sua non è mai mancata. Suo padre è un maestro del té e lei si sta addestrando a diventare maestro a sua volta da diversi anni.

Mentre nella cittadina le cose non fanno che peggiorare e sempre più case vengono marchiate dal cerchio azzurro che indica crimini contro l'acqua, a casa di Noria arriva a presenziare alla cerimonia del tè un nuovo ufficiale dell'esercito che, con arroganza e col sorriso sulla faccia, accusa suo padre di nascondere una sorgente.

Non so bene da dove iniziare per parlarvi di questo libro. Anche se ormai sono passate un paio di settimane da quando l'ho letto, ancora non sono riuscita del tutto a comprenderlo. Dovete sapere cheLa memoria dell'acquaè un romanzo molto strano.
Di solito i romanzi distopici seguono tutti la solita ricetta: una popolazione oppressa, un governo tiranno, un protagonista speciale che guida la rivoluzione e cambia le cose. Questo libro però è diverso e non segue i canoni di genere.

Si tratta di un romanzo introspettivo e realistico. La storia è narrata dal punto di vista di Noria, la protagonista, che con la sua voce mostra al lettore il suo mondo così per com'è. Noria non ha mai conosciuto altro all'infuori di quella realtà e questo traspare da ogni suo pensiero e da ogni sua parola. Questa non è una cosa secondo me da sottovalutare e a noi lettori viene regalata spesso. Di solito, nei libri di questo genere, ci sono sempre confronti, voluti o meno, riguardo a come la situazione fosse in precedenza. La popolazione è sempre pronta a ribellarsi, l'eroe fa sempre la differenza. In questo caso invece no, l'autrice ci mette di fronte a delle persone comuni, che si ritrovano a subire senza avere la forza di ribattere. Persone che sono abituate a vivere così e per cui vivere di stenti fa parte della quotidianità.
Da questo punto di vista, mi ha ricordato Non lasciarmi, romanzo di Kazuo Ishiguro che ho letto anni fa e che ho adorato proprio per questa caratteristica.

All'infuori di ciò, mi sono innamorata dell'ambientazione descritta e ho semplicemente adorato lo stile di scrittura dell'autrice: ricco, dettagliato e profondo, mai pesante. La cosa che più mi ha lasciato interdetta, e ancora credetemi devo capire se in negativo o in positivo, è stata la trama. Mi è indubbiamente piaciuta nella sua linearità, ma quando sono arrivata alla fine del romanzo l'autrice mi ha spiazzata. Mi sono sentita come se mancasse un pezzo perché la storia si conclude, ma allo stesso tempo non finisce.
In teoria il romanzo è autoconclusivo, eppure personalmente mi ritrovo a sperare che l'autrice regali a noi lettori qualcosa di più, un punto più fermo. Sarebbe sufficiente una novella che indichi la direzione, mi accontenterei di qualsiasi cosa.

La morte e l'acqua sono stretti alleati. Non si può tenerle distinte, e nemmeno separarle da noi, perché, in definitiva, di quello siamo fatti: della mutevolezza dell'acqua e della prossimità della morte. L'acqua non ha inizio né fine, mentre la morte ha l'uno e l'altra. La morte è l'uno e l'altra.


Cosa posso dire per concludere? Se vi piacciono questo genere di romanzi e siete alla ricerca di qualcosa di davvero diverso e di particolarmente ben scritto, vi consiglio caldamente di leggereLa memoria dell'acqua. Se invece non vi rivedete in qualcuno di questi aspetti e non siete amanti dei romanzi così introspettivi, concentrati più sui pensieri che sulle azioni, allora forse potreste restarne delusi. In caso lo leggiate comunque, contattatemi. Mi piacerebbe potermi confrontare con qualcuno a riguardo.

Viewing all articles
Browse latest Browse all 771